Incontro con Davide e la sua bellissima famiglia all’aeroporto. L’avventura ha inizio.
All’arrivo la Svezia ci da il benvenuto con una bella aria fresta. E’ sera, pensiamo, domani con il sole sarà tutta un’altra cosa.
Venerdì 29 maggio
..E’ come ieri sera… Abbiamo capito l’antifona: l’aria ci accompagnerà per tutto il week-end e speriamo solo quella. Dall’aeroporto alla città ci sono più di 100km e il paesaggio è stupendo con bosche e distese verdi. La città ci accoglie con un traffico bestia: sembra di stare a Milano. E’ bella però con i suoi palazzi eleganti, i giardini, i ponti e acqua ovunque. Il ritiro del pettorale fila via liscio, neanche un minuto di coda. Bello lo stand Asics per il primo shopping “dedicato”. Facciamo un salto allo stadio, per iniziare ad assaporare l’atmosfera ed effettivamente un po’ di emozione ti assale.
Il pomeriggio lo passiamo allo Skansen, museo a cielo aperto delle tradizioni svedesi. Davide e io aspettiamo fuori su una panchina, per non affaticarci e alla ricerca della gnocca svedese… Le famiglie escono dopo 3 ore, sarebbe stato come fare due maratone in due giorni. Ah, di gnocca neanche l’ombra: sfatiamo questo mito.
Dopo una “veloce” spesa al supermercato, cena salutare a casa il preparazione del grande giorno
Sabato 30 maggio
Ci siamo. Ore 8 colazione con pasta in bianco, noci brasiliane e preparazone delle “bombe acqua e zucchero” per il prima e il durante. Ripasso con la famiglia i punti di incontro: 16°, 29° e allo stadio per riprendere l’arrivo. Andiamo.
Alla partenza incontriamo Davide Casati alla sua prima maratona. Gli facciamo un grosso in bocca al lupo, certo che se l’è scelto difficlle l’esordio…
In griglia sono insicuro: chiedo a Davide se è meglio partire subito a ritmo maratona o più lento. Il 3:47 di Valencia brucia ancora. L’esperto dice di andare subito al ritmo maritona (peccato che lui è infortunato sennò l’avremmo fatta insieme).
Inno svedese cantato a cappella, sparo e via!
Fa fresco, ma non piove… per il primo km, poi ne viene giù un sacco, ci sono 10°C e ogni tanto arrivano raffiche di vento che ti colpiscono come spade. Il percorso non è banale per i vari strappi che ti spezzano il ritmo, ma la gente ti sostiene, urla Heja! Heja! per tutto il percorso, bambini inclusi che sembrano incuranti della quantità d’acqua che gli piove addosso. Non me lo sarei aspettato dai nordici una partecipazione così calorosa.
I km vanno via bene; al 16° c’è il mio Tommy che passa la bottiglia; al 29° rifornimento mancato (si saranno infilati in qualche negozio) ma non importa, sto bene e le gambe girano. GRAZIE VAVASSORI! Il freddo si fa sentire, siamo inzuppati. Arrivo al 41° e vedo in lontananza lo stadio: è fatta. Sinistra, destra e entro nello stadio: emozione pura vedere e sentire tutta quella gente che tifa. Vorrei che quei 300 m non fnissero mai. Saluto tutti e sento i miei che mi chiamano dalle gradinate; faccio segno all’orologio: 3:47 tiè!
Anche l’arrivo è organizzato perfettamente con teli termici, borracce, ritiro maglietta finisher e pacco senza nessuna coda.
Il ritorno a piedi a casa è una vera fatica e ci vogliono due piumini addosso per riscaldarsi!
Complimenti Davide, Davide e Tiziano, non è stata una corsa facile!
Domenica 31 maggio
Ieri leoni oggi…. Davide e io sembriamo reduci dalla guerra: uno si trascina la caviglia e l’altro le gambe. Optiamo per un bel tour della città sui pullman turistici. Niente camminate.
Bellissima esperienza! E ora si guarda alla maratona del Sole di Mezzanotte…
Scritto da Paolo Nava