Maratona di Verona 15.11.15

E’ fatta, avete tempo, il mio commento è lungo quanto quasi la maratona, siete pronti? 

Quello che fino a sei mesi fa  era impensabile, è diventato realtà. Ho fatto la mia prima (e ultima dicevo) maratona, con il mio amico e socio di corsa Roby Saitta. 

Cronaca! 

Manca meno di un ora alla partenza e siamo ancora vestiti, non ci sono i pacchi gara e soprattutto i pettorali, arriva Carrara (grande runner), con il cartone con tutti i pettorali, degli R.D.. Ci affrettiamo nel prenderli, per poterci preparare velocemente, approfittando di una panchina, io, Roby e Alfredo altro debuttante in maratona, mannaggia a lui che poi ci ha rifilitato ben mezz’ora. Molti priliminari saltano, creme, massaggini e altro, mancano circa 30 minuti, dobbiamo far veloce, e come sempre devo far pipì e altro, sono un pò teso, e approffitto dei servizi a pagamento, no fila, no tempo perso. Siamo pronti, una fila interminabile per posizionarci nella nostra griglia, che avrebbe dovuto essere una delle ultime in fondo, non avendo ancora realizzato nessun tempo in maratona, e così ci ritroviamo in seconda griglia con quelli piu’ forti di noi. Mancano alcuni minuti, guardo Roby e dico : “Ti rendi conto, siamo alla partenza della MARATONA DI VERONA”. Sono un po’ teso, come sempre mi capita alla partenze, ma sentendo lo sparo si parte. Alcuni minuti di cammino, corsa frenata, si incomincia con il ritmo, troppo forte? Troppo piano? Chi lo sa? Adesso siamo nel gruppone, man mano che si sgrana prendiamo il nostro passo, 1 km., 1,5 km, Roby mi dice : “Piano, vai piano, stai andando troppo forte”, Quindi decido di rallentare un pochino, vengo di nuovo richiamato all’ordine dopo un minuto : “Ca ….o a quanto andiamo? “. Guardo il mio Garmin : 5,20 al km., e comunico a Roby che andiamo 5,35 al km..  Lui dice : “No, no non va bene, dopo la paghi come sempre”, ok decido di rallentare, ma Roby è sempre dietro per frenarmi, purtroppo siamo abituati ai 10 k. o ai 21 k., e correre con il freno a mano tirato non è facile. Passano dei kilometri, siamo sempre a 5,35 di media, Roby costantemnete mi dice di rallantare, incomncio a capire che forse è mglio così, ci stabilizziamo. Ad ogni km. la media sale di qualche secondo. Al 10 km. tutto ok. Ogni ristoro ci fermiamo, verso il 12 km, non vedo Roby . ma mi raggiunge subito, al 15 km. ristoro, acqua a six, sali e integratori a dex. Io bevo acqua, Roby decide per i sali, e rimane in fila, ci perdiamo  di vista. Nel frattepo arriva il pallonci delle 4 ore e decido di seguiralo a fatica, lo tengo per circa 1 km., ma mi accorgo cheva  troppo forte, infatti gurdando il Garmin mi conferma 5,20 al km. : “IMPOSSIBILE STARE LI”.  Rallentando lo lascio e aspetto Roby, mentre nel frattempo arriva Alfredo, corro qualche secondo con lui ed ho l’impressione di potercela fare benissimo, decido comunque di rallentare perchè voglio Roby, ed ecco arrivare Piccolotto, mi sentirei di correre anche con lui, ma lascio nuovamente con lui il sogno delle 4 ore. Subito dopo mi accorgo che dietro di me arriva il sedondo palloncino delle 4 ore, e con lui anche Roby, riprendiamo il cammino.  Ed eccoci in piazza per i 21 km, vedo mia moglie, urla talmente tanto che la sento già da 100 mt prima, mi incita (che coraggio), passo la mezza a 2,01, abbastanza buono, ma il sogno incomincia a svanire.  Verso il 25/26° km., la fatica comincia a farsi sentire, rallentiamo drasticamente e il sogno svanisce definitivamente, a questo punto quello che conto è poterla portare a termine. Vedo alla mia sinistra un bellissimo ponte, ma prima di salirci, abbiamo dovuto effettuare un’ andata ed un ritorno lunghissimi. Durante l’andata abbiamo incrociato sul lato opporto Carlo Mussi che cammiva, “Peccato ho pensato, i soliti crampi”, speriamo si riprenda. Arriviamo in fondo, circa al 30 km. ci ristoriamo, riprendiamo  e le gambe sono durissime, molto difficile ritrovare il ritmo, ma riusciamo. Finalmente raggiungiamo  quel ponte bellissimo, andiamo, andiamo, andiamo, 32, 33, 34,35,36, dico a Roby che da quel momento in poi non ci possiamo piu’ fermare, qualsiasi cosa accada, anche se il crampo o la contrattura che arriva inersarible ad ogni gara, incomincia a farsi sentire. Dal 36 al 40 circa, Roby è dietro di me di una decina di metri, e non capisco il perchè, vedo Ghè Carlo (Mussi), che indossa il suio maculato, capisco che qualcosa non va in lui. Lo affianco, è freddo come un freeezer, nel frattempo arriva Roby, vogliamo aiutralo chiamando qualcuno. ma lui ci incita a proseguire. Io riparto e subito dopo Roby mi segue, dicendomi di andare che si trova in acido lattico. Mancano circa 2 km., ormI siamo a ben 4 ore e 20 minuti circa di corsa, le gambe sono dure, dure, come non mi era mai capitato, il crampo mi affligge ma riesco a continuare la corsa, A circa 1 km dal mio sogno di coronare la maratona, trovo una ragazza, che alterna la sua corsa con la camminata, in quanto è in difficolta (vomito),  le dico che la corsa è quasi finita e d’istinto la prendo per mano e aumento il ritmo, trovando in accordo con lei la giusta andatura, confermata dal Garmin a 5,40 al km. INCREDIBILE!!. Vedo i gonfibili, il tappeto, l’arrivo, mia moglie che urla, Max, mi incitano, non mi sembra vero, mancano solo pochi metri. Mi dispiace solo che Roby non è li con me, per solo pochi minuti. E’ finita, spingo Michela che passa il traguardo prima di me. Vedo mia moglie che è pazza di gioia, ed allora mi rendo conto che ho oltrepassato la linea. E’ FATTA, E’ FINITA !!!!!!!  4,31 ma è solo un numero non conta niente, alzo le mani come se avessi vinto.  In quel momento mi sono sentito vincitore. Arriva Roby ci complimentiamo , siamo ancora tesi perchè Mussi non si vede, ma dopo qualche minuto arriva, gli prestano i soccorsi e finisce tutto bene. Una giornata indimenticabile. Ora penso già alla prossima, potrò migliorare, ma la mia prima non la potrò dimenticare.  Carlo61

Scritto da Carlo Corti

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