Maratona delle Terre Verdiane

Inscritto sin dai primi di gennaio, e visto il clima che abbiamo dovuto sopportare, ho cambiato più volte idea: vado, non vado, corro, non corro, mi alleno, non mi alleno, mollo la corsa, continuo a correre, insomma, una specie di malattia che mi qualifica no come un podista sennò come un “ciclotimico”… Questa maratona l’ho scelta perché era indicata sulla tabella del Passatore (anche questa ho mollato)… ma indicata soltanto come un “lungo-lento” no per fare una gara… e così facendo mi sono trovato alla partenza della Maratona delle Terre Verdiane  senza essermi allenato manco un po’, con le sole due settimane di scarico… ma… scarico di che cosa se non ho caricato un tubo!!! Insomma… mi sono detto “CarloS, tanto devi fare solo un lungo come allenamento per  la 60 km di Seregno”… Mi sono ripetuto più volte “CarloS, vai piano che non puoi ne sai fare altro”, “CarloS vai tranquillo, che non sei in forma” “CarloS…vai affan…”  ecco che mi trovo subito dietro ai palloncini delle 3:30 che i nostri “cugini” del Marciatori di Desio hanno inviato in trasferta a Salsomaggiore. Presente alla manifestazione della 10 km Roberta, suo marito che fa la 28 km e Domenico che fa anche lui la maratona, ma non l’ho visto fino alla fine in zona “pasta party”.

Si scorre facilmente, ovvio, è in discesa, (per rendere la idea, terreno identico a quelli dove il Vitto ha fatto i suoi personali)“, e “se non scorri facilmente in discesa, quando e dove vuoi che sia Carlos?” Proseguo attaccato ai pace maker a buon ritmo, stiamo andando ad una media di 4:55 fino alla zona dove incominciano i maledetti cavalcavia. Non sono tanti, ma sono tre e ti spaccano le gambe, soprattutto quello dell’autostrada che è altissimo. I palloncini (quelli veri) incominciano a scoppiare uno alla volta, e questo dovrebbe essere un presagio, ma soltanto mi renderò conto più avanti. Li, la andatura del gruppo rallenta un attimino per via delle salitelle, ma io che sono un vero “banana” accelero… (me lo ha insegnato il Nonno come fare in salita, domenica scorsa sul percorso della 100), ed io ci provo, e sorpasso a tutti… certamente la discesa del cavalcavia mi fa accelerare ulteriormente e così stacco il gruppo delle 3:30… ormai giro a 4:50 e siccome mi sento bene decido di mantenere quel passo anche se una vocettina interiore mi dice “CarloS sei un pirla”, “CarloS che cog.. che sei”… ma io comunque vado… passo alla mezza in 1:43 che ancora mi fa ben sperare.. i ristori sono distribuiti un po’ alla cazz…di cane, e così mi ritrovo più volte a dover mandar giù di fretta o addirittura a saltarli… al km 24 comincio a risentire.

Ovvio che risento: non sono allenato per correre una maratona a questo passo… meglio detto, non sono proprio allenato per correre una maratona, ecchecazz… incomincio a rallentare… mando giù un Carbosprint, però il ristoro del 25º era posto al 23º ed io mi trovo al 24º… chissà a quale km avranno messo quello del 30º!… meno male che il Carbosprint è liquido, ma comunque mi rimane in gola… ora si passa dentro di un palazzo… passatoia rossa per l’occasione, meravigliosi affreschi e dipinti… e una voce femminile che avverte fino alla stanchezza all’uscita del corridoio “attenzione ci sono dei gradini”… azzaruola, si che ci sono i gradini!!!… per lo più in discesa… 8 o 10 maledetti gradini in discesa proprio nel momento in cui io stavo cercando di riprendermi… si esce del cortile e ci troviamo subito sul traguardo della Corsa del Principe (28 e passa chilometri). E qui trovo di nuovo “il ristoro che non c’è”… porca puzzola ho sete!!!!… Ormai per me la gara è diventata un “progressivo all’inversa”… un “progressivo-regressivo” diciamo… Non ostante ciò, vado avanti e passo al 30º in 2:30… mi dico “mica male” cercando di autoconvincermi di essere l’atleta miglior allenato della terra.

Ormai, continuo a rallentare, mi fanno male gli adduttori ma soprattutto i quadricipiti, che “minacciano” di farsi venire crampi per farmi fermare… poco dopo mi raggiunge il gruppetto delle 3:30 e mi sorpassano… li vedo andar via a malincuore… da li fino alla fine, continuerò a rallentare, rallentare e rallentare… le gambe sono stanche e sento ad ogni passo le “minacce” dei crampi che arrivano, quindi, meglio che controllo, poiché l’unica cosa della quale mi sono sempre vantato è di non essermi mai ritirato da una gara, e non voglio mica cominciare ora, quindi, corro, corricchio, cammino e così passano gli interminabili chilometri. Al 36º km mi raggiungono pure i palloncini delle 3:45 (sempre dei Marciatori di Desio) mi incitano come buoni cugini, ci provo, ma non ce la faccio più…

Della musica di Verdi che nelle edizioni precedenti ci accompagnava lungo il percorso, non è rimasta nemmeno una traccia, sarà la crisi??? la casa natale di Giuseppe Verdi è in restauro e non si vede… anche da li in passato uscivano le note della musica del Maestro… niente, non c’è niente che attiri la mia attenzione, niente che mi strappi via della mia fissazione di mollare… soltanto campagna ed interminabili strade di campagna. La musica delle cuffie mi sta dando pure sui nervi: non riesco a tenere più quel ritmo, non ostante ciò, mi illudo di arrivare in 3:50, ma ogni volta che voglio spingere un attimino, subito si insinuano i crampi, quindi rallento di nuovo… Quando ormai cerco di accontentarmi con la idea di chiuderla in 4 ore, giusto in tempo arriva il brano “Run” di Iron Maiden!… giusto per la carica finale.

Accorcio la falcata ma faccio passi più veloci… unico modo per seguire il ritmo del brano… Poi punto un ragazzo che mi è stato sul c… negli ultimi chilometri ed almeno riesco superare lui. Ecco il traguardo, vedo Anna e Nora con la fotocamera, ed è proprio sul tappetto rosso che mi lancio a tutto gas e me ne frego del dolore e di tutto… ecco la medaglia, ecco la mia 14º maratona portata a casa! (con un po’ di sofferenza si, ma portata a casa) Ecco che posso continuare per lo meno a vantarmi del fatto che a tutt’oggi non mi sono mai ritirato da nessuna gara corta o lunga che sia. Il PB arriverà un giorno… (arriverà???) E come è ovvio, anche se mentre correvo gli ultimi km mi ripetevo più volte “non corro più”, “chi me la fa fare”, “mollo tutto”, “non mi tessero più”, “non rinnoverò mai più il mio certificato agonistico”… ora sto già pensando alla 60 km di Seregno!. L’ho già detto, sono proprio un ciclotimico!!!!

Gara: 7

Organizzazione: 6

Ristori: 5 (perché disposti male) (e perché all’arrivo la vecchia che tagliava le arance ti guardava con aria minacciante: “se prendei altro spicchio ti taglio le dita… o magari la gola)

Pacco gara: 8. N.2 conf.di mortadella, 1 confez.Grana Padano, 1 confez. Salamini piccanti, bottiglia di passata, bottiglia di suco di frutta, lattina di aranciata, e gadget vari.

Medaglia: 7

Percorso: Triste. 

Scritto da CarloS

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