Magraid – 100 km nella steppa

Magraid … non pensate ai tempi, ai km , alle tre tappe questa avventura inizia alle 15.00 di venerdi quando ti consegnano il braccialetto arancione e finisce alle 15 di domenica con la premiazione.   Tre giorni intensi non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello emotivo.  Tutto quello che avviene nel campo base può essere determinante per la buona riuscita della corsa: la scelta della tenda infatti ti può capitare che alle 4 di notte la tua tenda crolli per il vento e ti ritrovi a dover dormire all’aperto; i compagni di tenda … spera che non russino (ma è difficile che su 10 questo succeda), la visita di un topolino che ti mangia la frutta secca che ti doveva servire per la colazione della tappa più dura, sbrigarsi nel fare la doccia perchè quando finisce l’acqua ci vogliono ore perchè ritorni, le code per i pasti ………

Ma non pensate che tutto questo sia poi cosi negativo, si perchè all’interno del campo si è tutti amici, nasce una solidarietà ed un reciproco rispetto.  Sembra di conoscere le persone da un secolo, dal primo momento che sono arrivato fino all’ultimo sono sempre stato circondato da persone che mi hanno regalato tanto e spero di avere fatto altrettanto.  Atleti che hanno fatto più volte il Passatore, la 100 km del Sahara ma che qui hanno sofferto di più e anzi alcuni sono qui proprio perchè in altre edizioni si sono dovuti ritirare.

Il primo incontro avviene prima ancora di arrivare al campo base , trovo Lorena in paese entrambi alla ricerca di cibo prima della gara. Con lei pranzo a Cordenons e con lei poi correro tutta la prima tappa.

Lei è un’esperta ultra-maratoneta anche se non ama i trail e vanta un 3:19 in maratona …. finirà 5 classificata tra le donne.

1° tappa : 25 km obbiettivo 2:30

Si parte dal campo base con camel bag pieno.  Fa un gran caldo e l’umidità non scherza … arrivato al 10 km ho una sete bestiale, non sono abituato al camel bag e non riesco a dissetarmi come vorrei (azz dovevo portare anche la borraccia). Finalmente arrivo al 12 km dove c’è il ristoro … devono mandarmi via a calci perchè sto finendo tutte le scorte di acqua che hanno.   Il sole viene coperto da qualche nuvola e si sta un pò meglio … ma dura poco : i sassi che sono ovunque cominciano a rilasciare il calore e ora è forse peggio di quando c’era il sole.  Ultimo km , incitato da Lorena aumento l’andatura e taglio il traguardo in 2:27

Sono disidratato e sebbene continui a bere non passa, la preoccupazione per domani cresce.

2° Tappa: 55 km obbiettivo 8 ore

Dormo poco causa problemi con la tenda e con i russatori, anche lo stomaco non è messo bene però la temperatura sembra migliore.

Trasferimento in autobus militare e partenza dalla cantina Magraid.  Prima si corre tra i vigneti, poi asfalto e poi sassi, sassi, sassi ancora sassi …. infinitamente sassi.  L’andatura è lenta ma su questo terreno è veramente difficile spingere.  Oggi ho con me 2 litri nel camelbag e mezzo nella borraccia, bevo molto perchè l’umidità non da tregua.  A metà gara ormai siamo tutti molto frazionati e capita di fare lunghi tratti nella steppa senza vedere nessuno, quindi bisogna anche stare attenti al percorso che non offre molti punti di riferimento … spesso si viaggia seguendo dei palloncini sospesi nel nulla.   I piedi sono quelli che soffrono di più, penso di avere già parecchie vesciche.  Finalmente eccoci al 33 km dove c’è l’unico ristoro: ricarico l’acqua (finita da un pò) mangio e riparto.  Il paesaggio non cambia molto, solo qualche arbusto e fiorellino in più.  Gli ultimi km sono lungo l’argine del fiume (secco) ma almeno su terreno compatto, si vede il campo base e finalmente dopo 7:48 ore  , 4,5 lt d’acqua circa e tanto altro che non riesco a descrivere eccoci alla fine di una tappa che mette alla prova sopratutto la testa dei “magraider”.  All’infermeria ci vorrà almeno 20 minuti per bucarmi tutte le vesciche. Ma sono in ottima compagnia perchè sono tutti nella stessa condizione.

3° Tappa : 20 km  obbiettivo 2:00

Oggi ci dicono essere la tappa più bella, ci saranno parecchi guadi da affrontare con acqua che può arrivare anche all’ombelico, con una prima pèarte veloce per poi concludere con la solita scorpacciata di sassi.

Ho dormito bene, lo stomaco è perfetto …. insomma mi sento particolarmente bene decido quindi di dare tutto e migliorare la classifica (ieri ho perso posizioni passando da 74° a 107°), parto anche con solo mezzo litro nel camel bag.    Parto forte con i miei due compagni di branda Claudio e Salvatore (tempi abbondantemente sotto le 3 ore in maratona ma oggi un pò cotti). Il primo tratto è misto tra boschi e prati, si può corrrere bene (mi accorgerò guardando TDS che ho corso i primi 10 km di questa tappa in 41:56 quasi il mio personale su questa distanza) poi cominciano i primi guadi, l’acqua fresca fa un immenso piacere in particolare ai piedi.  I pezzi con i sassi oggi sono ancora più duri, si sprofonda ed è qui che mollo, o almeno la mia testa mi lascia. Sono veramente stanco di correre su questi sassi….. cammino .  Mi recupera Claudio e mi sprona nel seguirlo, ultimi 2 km ancora sull’argine, ritorniamo a spingere, superiamo un concorrente prima del traguardo, mi accorgo che sta piangendo dalla contentezza (è alla sua terza partecipazione ma non era mai riuscito nell’impresa), ci da un 5 e voliamo sul traguardo in 1:55.

Posizione finale 99°, nell’ultima tappa ho recuperato veramente tanti minuti, peccato per la 2° tappa ma felice di essere li al traguardo.

Una avventura dura, tosta  di quelle che ti lasciano il segno , di quelle da ricordare …. e chi se la dimentica!!!!   Le emozioni vissute durante la gara e nel campo base sono tantissime e non ve le dico …. se volete provarle andate a Cordenons!!!

PS  Se lo farete vi consiglio le HOka …. sono sicuramente le più adatte (le avevano almeno 80% dei partecipanti).

PPS: Se mai decidessi di fare un’altra cazzata del genere sappiate che sulla lapide voglio la scritta: “Finalmente mi riposo”.

Scritto da Marco Casiraghi

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