il battesimo in maratona come “maculato”

Anche questa, come molte altre storie, ha origine a Valencia nel lontano novembre 2014; è lì che il mio cuore si è trasformato lentamente ma inesorabilmente in “maculato”. E anche dopo Valencia avevo pronunciato le fatidiche parole: ”mai più maratone”, troppa sofferenza prima, durante e per me soprattutto dopo la corsa..ed inoltre i risultati cronometrici, “fondamentali” per gli amatori appassionati come me, non mi davano più soddisfazioni…

Tant’è che a gennaio sono diventato un nuovo Runners Desio, con tutti gli onori e oneri che ne derivano…

E via con divertenti allenamenti al Parco di Monza con gli altri Runners, le prime corse in veste ufficiale di membro dei Runners Desio e vai con le mezzemaratone, con l’obbiettivo di superare nella mitica Hall of fame quei due scarsoni di Checco e Tugne (vi voglio bene!!); non esiste stare alle loro spalle, e finalmente a Vittuone il sorpasso…….Ed è proprio qui che inizia a balenare l’idea: ma con questa condizione perché non pensare di fare un’altra maratona (eccola là, il dado è tratto).

E siamo a Milano: convinco anche Simone a partecipare e così gli allenamenti in preparazione li svolgo in compagnia e risultano meno noiosi (o quasi valutata la compagnia (voglio bene anche a te Simo)).

Simo ed io arriviamo nella zona partenza assieme ad altri amici della CTL3, incrociamo Cloud pronto a cimentarsi nell’ennesima sua fatica (da sobrio questa volta a suo dire), e qui inizia l’iter della vestizione, delle foto di rito, delle previsioni, degli sfottò eccc, tutto come da norma.

Partenza; primi chilometri sul nuovo percorso in centro con un po’ di tifo (siamo a Milano non si può pretendere di + finché capeggeranno in ogni dove cartelli del tipo “DISAGI per maratona” e non festa in corso); comincio a sentire dolori muscolari, mai successo prima, dovuti all’eccessiva presenza di fondo stradale in pietra disconnessa, no problem sono in forma non mi fermerà certo questo! Il caldo, non eccessivo però fastidioso e mai presente negli allenamenti precedenti mi dà una scusa per rallentare. Prima zona cambio staffetta, e qui come previsto incrocio Paolo che mi dà il suo supporto morale accompagnandomi per qualche centinaia di metri. E arrivo attorno al 18 Km: scorgo in lontananza una macchia arancione indefinita; mi avvicino e urla, versi animaleschi e tribali si elevano. Sono proprio loro: i Runners Desio hanno scorto in me un loro simile in difficoltà ed hanno iniziato la loro prodigiosa opera di incoraggiamento: che Spettacolo !!!!!

I km lentamente si susseguono, panorama un po’ noioso e tifo assente (vedi sopra) e lo sguardo cade in continuazione, cercando di vincere la noia, sul fido cronometro. Serie di curve, ponticello con salita malefica e in fondo allo sguardo appare come un’oasi nel deserto il punto ristoro del 35 km. Mi avvicino pian pianino, non volontariamente ma è quello che le gambe mi permettono. Nell’avamposto scorgo Vittorio, Alessandro, e Max che mi “scorta“ fino al tavolo dell’acqua….; qui metto in atto il piano studiato: gavettoni a tutti quelli che mi circondano : sono certo di colpire Checco, Antonio, Mac, Davide, Salvatore ed altri ( chiedo pubblicamente scusa agli ” innocenti “, ma i cosiddetti danni collaterali sono sempre in agguato, e poi essere Runners Desio automaticamente comporta essere oggetto di scherzi!!). L’unico che non vedo è il mitico Patanè, certo impegnato a chiaccherare con qualche gentil donzella: per te ci sarà una seconda change!!

Per quel che rimane del percorso nulla di che, la solita sofferenza finale e l’agognato traguardo raggiunto con soddisfazione. La solita frase: “mai più!!!” in attesa della prossima….La ricerca immediata del telefono per vedere se Simone è già arrivato e se Rds da Parigi ha fatto il suo dovere (e adesso chi ti sopporta più)!!!

Che dire in conclusione: maratona di Milano “unica” in assoluto grazie a Voi, nuovi compagni di future fatiche e fonte inesauribile di occasioni di divertimento.

Scritto da Roberto Colzani

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